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PROTOCOLLO REGIONALE EDILIZIA RESIDENZIALE

«Non solo migliorare la qualità dell’ambiente e dell’edificio, ma anche garantire alle famiglie un considerevole risparmio sulle bollette».
Con questo auspicio, l’assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, Angela Barbanente, ha presentato il “Protocollo Itaca Puglia 2011 – Residenziale”, varato recentemente dalla Giunta Vendola.

Il provvedimento allinea le norme per l’edilizia residenziale regionale a quelle contenute nel “Protocollo Itaca 2011” di carattere nazionale, sostituendo di fatto il “Sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici, approvato dalla Giunta il 4 agosto 2009.
«L’aggiornamento del Protocollo – sostiene l’assessore – nasce dall’esigenza di rendere lo strumento di valutazione conforme alle nuove norme tecniche UNI in materia di energia (serie UNI 11300) e comfort e alle “Linee Guida nazionali per la certificazione energetica”».

La ricaduta del provvedimento non riguarderà più solo le nuove costruzioni, ma anche gli interventi di recupero dell’edilizia residenziale già esistente, mediante l’adozione di rinnovati criteri valutativi (ridotti a 34 dai 49 del 2009), concernenti principalmente i metodi di calcolo della qualità dei materiali impiegati, il servizio e la configurazione del sito. Quest’ultimo aspetto, in particolare, riguarda da vicino una delle due parti in cui si articola il nuovo sistema di valutazione: la prima è relativa, infatti, alla localizzazione (che prescinde dalle scelte progettuali), la seconda alla qualità complessiva della costruzione.

In continuità con il precedente Protocollo, permangono inoltre alcune specificità regionali. Si tratta – continua Barbanente – di prescrizioni «condivise con un ampio partenariato, attinenti all’incentivazione dell’uso di materiali biosostenibili e di provenienza locale, del risparmio, dell’uso consapevole delle risorse con particolare riguardo alla risorsa idrica, del ricorso a tecnologie passive per il contenimento dei consumi energetici, dell’integrazione paesaggistica e del recupero dei saperi diffusi della pratica costruttiva tradizionale, dell’accessibilità e della facilità d’uso degli edifici».

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