La Legge Regionale n. 14 del 30 luglio 2009 regolamenta il cosiddetto “Piano Casa” in Puglia, dichiarandolo applicabile agli immobili esistenti alla data di pubblicazione della legge stessa. E anche le integrazioni introdotte con la Legge Regionale 21/2011, pur prorogandone la scadenza di validità al 31 dicembre 2012, non hanno cambiato questa indicazione.
L’estensione ai fabbricati realizzati negli anni successivi è arrivata qualche giorno fa, con l’approvazione unanime in Consiglio Regionale di un disegno di legge che considera rientranti nel “Piano Casa” anche gli interventi su immobili costruiti sino ad agosto 2011.
Si ricorda che il maggiore beneficio introdotto dal Piano è la possibilità di ampliamento della cubatura, nel limite del 20 % della volumetria complessiva, e comunque per non oltre 200 m3, per gli edifici residenziali e per quelli di volumetria non superiore a 1000 m3, secondo determinate condizioni stabilite dalla legge.
Ma le novità potrebbero non finire qui. In Consiglio Regionale c’è infatti in preparazione un disegno di legge finalizzato all’abbassamento degli oneri concessori da corrispondere ai Comuni. I tributi in questione, che oggi arrivano anche a 250 euro per ogni metro quadro di superficie di ampliamento, costituiscono infatti un deterrente determinante contro il successo del “Piano Casa”.
